La cosa piu' bella che ci e' stata concessa e' quella di poter cambiare.
Cambiare dopo aver sbagliato e decidere della nostra vita in qualsiasi momento e in qualsiasi modo ci piaccia senza dover chiedere il permesso a nessuno se non ai nostri limiti mentali.
Tutto questo sopratutto se si è giovani come me.
Piu' avanti le cose diventano complicate perche' siamo stati abilmente incasellati nel meccanismo delle necessita' e non ci si puo' permettere con una famiglia di mollare tutto e riniziare da zero. Solo pochi eroi ci riescono. E solo persone rare non hanno bisogno di cambiare nulla e sono quelle a darci la forza di farlo.
Grazie al cielo siamo giovani, dico io, e abbiamo il diritto-dovere di costruirci e modellarci un futuro esattamente come lo vogliamo, è il nostro ruolo.
Pare sia piu' facile pero' continuare a ripetere che e' tutto marcio, c'e' la crisi, siamo in Italia e non c'e' spazio per i giovani, abbiamo studiato per niente, siamo disuniti e ovviamente... non ce la faremo mai.
Lo sappiamo tutti questo.
Ora cambiamo pagina e iniziamo a dire qualcosa di nuovo.
In Sardegna non abbiamo certo bisogno di prendere in prestito la crisi europea o di imitare gli altri, perche' le cose qui e' da tempo che vanno male e finalmente qualcosa sta cambiando.
Un cambiamento inaspettato e decisamente controcorrente.
E' tornata in campo la voglia di fare, di scoprire, di riportare alla luce la nostra Storia, le nostre Arti antiche e i Maestri dimenticati che le custodiscono. Ci stiamo pian piano rendendo conto del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico che ci circonda e che viene quasi sempre amministrato dalle persone sbagliate.
C'e' anche chi crede che la scelta migliore sia andare all'estero. Perfetto. Niente di tragico. Sono state le mie esperienze lontana da casa a farmi capire che si poteva cambiare e che le mie radici non si spostano da qui. E per casa non intendo quattro muri.
Per casa intendo Sardegna.
Fare esperienze di lavoro all'estero non è un dramma come vogliono farlo apparire.
Il dramma e' stare qui e non fare nulla per cambiare le cose.
Se vuoi stare in Sardegna
datti da fare adesso.
Abbiamo bisogno di te.
A volte penso che l'eccessivo ottimismo possa essere mal interpretato e che mentre io parlo di cambiamento, la fuori c'e' chi se la passa davvero male.
Credo solo che se smettessimo tutti di usare le nostre energie per arrabbiarci, se smettessimo di darci cosi' poco valore e capissimo che nessuno ci aiutera' se non noi stessi, forse avremmo piu' possibilita' di riuscita.
Credo solo che se smettessimo tutti di usare le nostre energie per arrabbiarci, se smettessimo di darci cosi' poco valore e capissimo che nessuno ci aiutera' se non noi stessi, forse avremmo piu' possibilita' di riuscita.
La buona notizia è che un'altissima percentuale di persone vogliono cambiare rotta e provare a cambiare non e' mai stato un concetto cosi' condiviso.
Percio' non e' solo possibile cambiare, ma e' esattamente il momento giusto per decidersi a farlo!
Ecco perche' ho deciso di provare a cambiare le cose partendo da me stessa. Una volta superato l'ostacolo dei sensi di colpa nei confronti di parenti e amici e quello delle necessita' è tutto in discesa! La storia di Nura in fondo non e' altro che la storia di tanti giovani che in questo momento di crisi economica Europea hanno deciso che la cosa migliore da fare è ignorare la parola crisi, lasciare da parte i piagnistei e le giustificazioni e fare qualcosa per cambiare rotta, ma partendo da se stessi.
Questa voglia comune di cambiare rende in questo momento la salita piu' piacevole e familiare, perche' strada facendo incontrerete persone che hanno entusiasmo da vendere, idee da condividere e aiuto da dare.
Cosi' com'e' successo a noi.
Se ancora non le avete incontrate forse state sbagliando strada.
Leggi: Ma dove sono finiti i giovani sardi? eccoli!